Intervista a Matteo Ravarotto

MATTEO RAVAROTTO ha partecipato ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 per il mestiere di cuoco, conquistando il secondo posto e qualificandosi per i WorldSkills Italy 2016, che si terranno a Bolzano dal 20 settembre all’1 ottobre. Lo abbiamo intervistato per capire come si sta avvicinando alla competizione e per scoprire come si è appassionato al mondo della cucina.

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Ciao Matteo, come stai? Come hai trascorso l’estate sino ad ora?

Ho concluso l’esame di maturità a luglio [Matteo si è diplomato presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Virginio – Donadio” di Dronero (CN), ndr] e adesso sto preparando i Campionati Nazionali. Poi voglio davvero buttarmi nel mondo del lavoro, non vedevo l’ora di finire la scuola!

La preparazione dei WorldSkills come sta andando?

Insieme al mio tutor tengo sempre informato il mio Expert, Alain Zanolo. Di comune accordo anche con il mio preside avevamo deciso, visto che la maturità era imminente, di prepararmi prevalentemente per quello. Io in ogni caso mi sono tenuto aggiornato ed ora  vado avanti con le prove teoriche che periodicamente gli invio.

Trovi difficile conciliare i tuoi impegni? Tra la scuola, l’esame e il lavoro, non deve essere semplice…

E poi c’è anche la pallanuoto!

Ah, perché giochi anche a pallanuoto?

Sì, faccio pallanuoto agonistica, gioco nel Cuneo, ho giocato spesso contro squadre di Torino. Per me è importante, altrimenti non “sfogo” da nessuna parte.

Certo che se devi inserire anche lo sport, diventa davvero difficile.

No, ma io sono sempre stato così, ho sempre avuto una vita “a incastri”! Forse ho preso un po’ da mia mamma. Adesso è un periodo più calmo perché la squadra ha una pausa di un mese, quindi riesco anche a trovare più tempo per il concorso [WorldSkills, ndr].

Tra poco più di un mese sarai a Bolzano assieme a ragazzi e ragazze da tutta Italia. È una competizione di livello nazionale! Che sensazioni hai?

Beh, di sicuro sarà difficile, specie se contiamo il fatto che molti Competitor giocheranno “in casa”, essendo trentini… Diciamo che per me è stato già un onore poter arrivare bene ai Campionati Regionali, poi di certo mi preparerò, ma la prendo con filosofia: vada come vada. Comunque si tratta di una manifestazione importante a livello nazionale, una crescita dal punto di vista lavorativo… Ci sono tanti motivi di soddisfazione messi insieme e tante emozioni che poi in gara vai a liberare in un solo momento!

Le competizioni tu già le conosci, visto che hai partecipato ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015. Posso chiederti se hai un rituale che fai per scaramanzia prima della gara, o una routine particolare?

Prima della gara devo parlare assolutamente con il mio tutor, Mauro Prato, che peraltro mi seguirà a Bolzano. Sia umanamente che professionalmente, lui è una persona eccezionale. Riesce a motivarmi e a spronarmi, a volte mi fa persino commuovere! Lui insegna sala, ma riesce a impostarmi anche in cucina. È uno dei migliori maîtreche io abbia mai conosciuto!

Che cosa ti dice, per spingerti a dare il meglio?

A parte i vari rimproveri che mi fa perché è molto serio e preciso, una frase tipica, che io mi andrò a tatuare, è quella che mi disse lui prima di entrare in gara: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. È una citazione di Nelson Mandela. Vedi, riesce veramente ad emozionarti, perché è molto rigoroso, ma poi si ammorbidisce.

Parlando invece più della tua professione, quando hai pensato che avresti voluto diventare un cuoco?

La prima motivazione è stata mia nonna, perché lei cucinava sempre in casa. Io vivevo coi miei nonni perché mia mamma e mio papà lavoravano sempre. Mio nonno mi diceva di fare l’I.T.I.S., mia nonna mi consigliava l’alberghiero, alla fine ho poi scelto quest’ultimo. Da lì ho iniziato ad appassionarmi e a fare stagioni su stagioni, infatti adesso ho già un curriculum abbastanza corposo, perché non ho mai smesso: ogni estate, ogni weekend… La gente mi chiama e mi dice “Vieni da me, che sei bravo”, io rispondo che no, non sono bravo, ho solo voglia di imparare. A quest’età è quello che conta, no? Sembra quasi che voglia vantarmi, ma si tratta solo di riconoscere quella che è la mia strada, perché è un lavoro proprio difficile. Mi piace, mi interessa, però se dovessi consigliarlo a qualcuno che magari sta facendo la mia scuola, dico che bisogna mettere in conto un sacco di sacrifici, io è dalla seconda superiore che non passo un’estate coi miei amici, loro mi dicono “Tu sei matto”, ma io dico “No, voglio costruirmi  un futuro”.

La cosa che più ti piace, dell’essere cuoco?

Riuscire a lavorare in contesti piacevoli e far esaltare le tue caratteristiche e doti artistiche, metterle in un piatto che tutti fanno uguale, riuscire a dare il proprio tocco. Sentire che poi i clienti fanno i complimenti è una soddisfazione, alla fine noi cuochi viviamo di quello.

Il tuo piatto forte qual è?

Quello che mi ha fatto arrivare ad una buona posizione in concorso è stato la panna cotta di bufala salata. Sono andato a procurarmi i prodotti in un’azienda di Caraglio, il Caseificio Moris, che può  far strano, perché di solito le mozzarelle di bufala arrivano dal Sud… Ma io ho voluto usare un prodotto del territorio, come anche tutte le verdure che avevo abbinato nel piatto.

Secondo te, WorldSkills hanno un po’ cambiato il tuo approccio al mestiere? Ti ha aiutato?

Sì, è stata una crescita in salita, dopo i WorldSkills ti si apre il mondo in tante cose, piazzarsi ad un concorso internazionale fa curriculum. Conosci gente, ti fai contatti, anche con gli sponsor che aiutano il concorso… Che comunque, devo dire, proporrei a chiunque, soprattutto perché l’organizzazione è fantastica, rinnovo sempre i complimenti… [Grazie, Matteo! Ndr]È un’occasione!

Non so se tu sia scaramantico, ma facciamo finta che torni da Bolzano con una medaglia, possibilmente di un colore molto brillante. A chi la dedichi?

La dedicherei a mia mamma, lei mi ha cresciuto da sola, mio padre non lo vedo molto spesso. Lui era piuttosto scettico sulla mia carriera da cuoco, ma io voglio dimostrare ce la posso fare anch’io. Già mostrargli l’articolo su La Stampa dove si raccontava il mio piazzamento ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 è stata per me una soddisfazione. Poi sicuramente, subito dopo, al mio professore!