L’intervista: Franca Zampollo

L’esperienza WorldSkills nelle parole della dirigente scolastica dell’IIS “Giovanni Giolitti” di Torino.

All’ISS “Giovanni Giolitti” di Torino si prova gioia e orgoglio per la medaglia di bronzo conquistata agli ultimi campionati nazionali WorldSkills Italy 2020. Se l’è aggiudicata nel mestiere di cuoco Biagio Taddei, che condivide il merito con il suo docente Alessandro Ricci. Per l’istituto “G.Giolitti” è la conferma dell’impegno e del coinvolgimento di studenti, docenti e dirigenti.

Partecipare a un campionato nazionale dei mestieri è una prova impegnativa e l’istituto che lei dirige ha conseguito una medaglia di bronzo, che porta il nome di Biagio Taddei. Come commenta questo riconoscimento?

Sono molto contenta! È un risultato che mette in luce alcuni aspetti: manifesta che il lavoro che stiamo portando avanti in ambito professionale nel nostro istituto è di ottimo livello e consente ai ragazzi di accedere a importanti risultati; inoltre prova l’impegno dei nostri docenti, che spesso va oltre la loro disponibilità strettamente istituzionale. Se gli insegnanti non fossero mossi da grande passione per ciò che fanno e si limitassero all’orario di servizio non otterremmo risultati come questi. La medaglia conseguita è il frutto di una riuscita sinergia tra il giovane Biagio Taddei e il suo docente Alessandro Ricci.

Per l’ISS “Giovanni Giolitti” non è una prima volta…

No, e infatti la nostra scuola partecipa volentieri a concorsi e iniziative del genere, perché offrono ai ragazzi l’occasione di andare oltre la lezione tradizionale, uscire dalla cerchia dei compagni di classe e confrontarsi con un contesto internazionale.

Prove come WorldSkills sono un’esperienza unica per i partecipanti e un “marchio di qualità” per l’istituto che aderisce. Quale valore aggiunto portano concretamente all’istituto i ragazzi e gli expert dopo la partecipazione?

Per l’istituto partecipare alla competizione permette di avere uno strumento di verifica sul lavoro fatto. La partecipazione dei docenti crea grande valore per la scuola: prendere parte alla competizione consente agli insegnanti di sperimentare un confronto con altre realtà, anche a livello internazionale. Tutto ciò che acquisiscono viene poi portato nella didattica a beneficio di tutti gli altri ragazzi sotto forma di nuove competenze.

Come sa, WorldSkills elabora standard per ogni mestiere specifico in gara, e parliamo di più di sessanta professioni. Unesco considera WorldSkills il principale benchmark per la qualità sui mestieri e ci sono addirittura Paesi che hanno rimodellato il proprio sistema formativo basandosi sulle WorldSkills Standards Specifications. Secondo lei è uno strumento che potrebbe aiutare la crescita dell’offerta didattica a tutti i livelli del sistema della formazione professionale?

Premetto che dal punto di vista delle competenze gli istituti professionali sono in fase di riforma. Nel caso particolare, il nostro è legato a Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri ndr) con cui portiamo avanti un costante confronto in tema di competenze. Per prendere parte a competizioni come WorldSkills i docenti elaborano profili professionali con relative skills specifiche, tenendo conto degli standard internazionali. Considerata l’importanza della materia, stiamo lavorando sempre di più in questa direzione.

Può indicare tre valori positivi che l’esperienza WorldSkills ha consegnato al suo istituto?

In primo luogo WorldSkills consente a studenti e docenti di confrontarsi con realtà di livello nazionale e internazionale. Poi concorre a sviluppare l’attitudine del lavoro in team, una skill fondamentale per il mondo del lavoro. In ultimo, l’applicazione allo studio richiesta per la preparazione della competizione porta necessariamente ad alzare il livello.

Consiglierebbe ad altri istituti di partecipare a WorldSkills?

Lo consiglierei a tutti gli istituti perché si tratta di un’esperienza che consente di uscire dalla realtà chiusa della scuola per aprirsi a un contesto internazionale: ottimo elemento in un’ottica di miglioramento continuo.

Il suo istituto continuerà ad aderire al progetto WorldSkills?

Certo, parteciperemo anche in futuro, anche perché i docenti traggono grande soddisfazione dalla prospettiva di confronto che la competizione offre.

Per il pubblico che assiste, le competizioni rappresentano una straordinaria “vetrina sui mestieri”. In che misura i giovani possono ricevere indicazioni orientative circa la scelta per un futuro nella formazione professionale?

Credo che in effetti WorldSkills contribuisca notevolmente all’orientamento professionale. Le competizioni consentono ai ragazzi di capire cosa può interessare davvero, indirizzando in maniera concreta la loro formazione. Proprio per questa ragione il nostro istituto cerca di cogliere tutte le valide occasioni di questo tipo, che consentono ai giovani di conoscere davvero le realtà professionali dei diversi mestieri. Penso che questo possa essere un grande aiuto per il loro futuro.