Intervista con Paola Cavaglià

PAOLA CAVAGLIÀ seguirà i Competitor piemontesi ai WorldSkills Italy 2016 in programma a Bolzano dal 29 settembre al 1° ottobre. Le abbiamo domandato quali siano le sue sensazioni sulla competizione, ma anche qualche curiosità per quanto riguarda il mestiere di SARTO e quali sono le peculiarità di questa professione nell’ambito di una competizione WorldSkills.

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Buongiorno, Paola! Manca pochissimo alle Competizioni Nazionali, le ragazze sono pronte per partire? Volevamo chiederti che sensazioni hai a riguardo.

Allora, le ragazze hanno visto il test project arrivato da WorldSkills Italy -le foto, perché non è prevista una descrizione testuale- ed abbiamo elaborato l’abito facendo qualche prova, il 9 di settembre all’incontro abbiamo avuto modo di fare una prova sul capo tagliato.

Le ragazze si sentono preparate?

Al momento ci sono ancora un paio di punti interrogativi perché dobbiamo intuire che tipo di lavorazione sarà necessaria, ma le ore che avremo a disposizione dovrebbero bastarci per realizzarlo!

Essere Expert è una bella responsabilità, perché sei chiamato a giudicare l’operato dei ragazzi. Per voi giudici, qual è l’aspetto più difficoltoso nel valutare le prove e quale pensi sia invece la maggior difficoltà per i Competitor?

Per noi, la sfida è la valutazione dei dettagli. La precisione è sempre l’elemento che causa maggiore difficoltà, nei nostri ragazzi. Sono molto giovani, arrivano tutti da bienni o trienni e quindi chiaramente per loro essere precisi è più difficile.

Se potessi dire qualcosa ai ragazzi e alle ragazze per motivarli, immaginando di essere proprio al momento della gara, quale sarebbe?

Mah, semplicemente che alla fine i passaggi si conoscono, nel senso che durante gli anni le cose le abbiamo viste, provate, è quel che facciamo anche durante gli esami di scuola. Dovete solo mettere in pratica quel che abbiamo già visto!

C’è stato un momento in particolare delle gare, qualche aneddoto che ti ricordi?

Beh sì, più di uno! Ad esempio: l’abito della scorsa edizione aveva una fantasia, non era a tinta unita, e c’era un disegno da seguire. Nonostante le indicazioni ben visibili, una ragazza ha messo il modello al contrario! Per l’agitazione ha capovolto questo modello più e più volte, poi alla fine ha visto l’enorme freccia che spiccava! Qualcuno si è demoralizzato perché non riusciva a montare le pieghe, era un abito anche abbastanza complicato, a un certo punto ho visto qualcuno che con una taglia e cuci tagliava via tutto un pezzo! Le difficoltà son sempre quelle: le cerniere, un ricamo, un tessuto un po’ particolare da lavorare, a un certo punto avevano male alle mani, un po’ per il tempo un po’ perché erano stanche!

Come fa un sarto a capire di essere tagliato per quel mestiere lì?

Eh quando si appassiona, come uno si appassiona alla cucina, il sarto si appassiona ai tessuti, ai modelli, soprattutto nel voler vedere realizzato un disegno. Comunque è sempre una sfida, riportare su carta e poi su tessuto quello che c’è su un disegno, i tagli, i motivi.. Per avere le stesse proporzioni bisogna essere anche dei bravi modellisti. E la passione è quello che raccoglie tutto.

Rispetto a quando hai iniziato, che cosa è cambiato per i ragazzi e ragazze che si approcciano al mestiere?

Mi ricordo che quando io ho fatto questa scuola era tutto diverso: le lavorazioni, i macchinari, addirittura dove andavo a lezione io c’erano ancora le macchine a pedali, ora sono elettroniche. Tagli automatici, modello CAD… Ci sono molte cose diverse rispetto a un mestiere che era tutto manuale!

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

Dunque, io posso parlare per le nostre ragazze [CELESTE ANGLISANI e NAJLAA MISBAH, dell’Associazione Scuole Tecniche San Carlo di Torino]… Loro si sono qualificate tra le prime quindi si sono portate a casa un’enorme soddisfazione, anche perché arrivavano da un biennio e quindi è stato ancora più difficile, perché sono ancora poco esperte. Per loro arrivare a quel punto è stato un bel traguardo e una bella emozione, innanzitutto per il fatto di essere riuscite a portare a termine una competizione importante. L’agitazione e la tensione possono arrivare a farti rinunciare… Poi alla fine erano stanche, non ce la facevano più, una di loro un mattino è stata male, ma sono riuscite a concludere, nonostante tutto. La cosa più bella è stata la premiazione, erano così emozionate che sembravano delle statue di pietra! In ogni caso, preparando i WorldSkills Italy le ho viste più attente, responsabili, puntuali… Più “pronte” nel capire e nell’assimilare: si guardano assieme gli spunti a partire dalle foto, si cerca di capire insieme i procedimenti, non sono più solo io a dare indicazioni su che cosa fare. E insieme, ma soprattutto loro, hanno preparato i quesiti da porre all’incontro preparatorio di Bolzano per capire meglio come realizzare la loro prova.

E noi ci auguriamo che vadano al massimo. In bocca al lupo a tutte!