L’intervista: Valter Manzone

L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale – Cnos Fap” di Bra

Dall’1 al 3 ottobre 2020, a Bolzano, si sono tenuti i campionati nazionali dei mestieri WorldSkills. Cosa ha tratto da quell’esperienza?

Una grandissima soddisfazione professionale e personale per la partecipazione di un nostro allievo nel ruolo di competitor, Federico Vignola, e di un nostro insegnante nel ruolo di expert, Gianfranco Morra.

Qual è stato il loro feedback?

Al ritorno da Bolzano, il formatore mi ha riferito che è stata un’esperienza molto arricchente, grazie soprattutto alla possibilità di interfacciarsi con colleghi provenienti da realtà diverse. Confrontarsi su contenuti formativi, modalità operative e didattiche con persone che condividono una mission comune permette di “raddrizzare il tiro” e migliorare. Quanto ai ragazzi, la sperimentazione di un contesto formativo diverso da quello tradizionale è per loro molto stimolante.

E il suo istituto ha avuto un ritorno?

Certo! Formatori e ragazzi hanno portato avanti il percorso didattico in maniera così positiva da permetterci di alzare il livello e metterci in gioco in competizioni di livello regionale e nazionale. Per l’istituto che dirigo ha rappresentato un’occasione per mettere in mostra il nostro modus operandi in un ambito ben più ampio di quello locale. Questo ci ha permesso di godere di un’ottima visibilità, che abbiamo potuto rilanciare su canali social e media.

Secondo lei, il format WorldSkills contribuisce all’innalzamento della qualità dell’istruzione e della formazione professionale?

Sì, e lo dico con convinzione. L’universo valoriale e di competenze che cerchiamo di veicolare nel percorso formativo è finalizzato al futuro confronto dei ragazzi con il contesto produttivo del mondo del lavoro. Mettersi in gioco in queste competizioni è un’esperienza concretamente utile che consente di migliorare e, non meno importante, di aggiungere un plus al curriculum dei ragazzi.

Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?

Ce ne sono tanti. In prima battuta la possibilità di incontro con altre realtà professionali: è arricchente per i ragazzi confrontarsi tra pari e con adulti competenti per avere contezza del livello delle loro competenze e capire quali potrebbero acquisire per potenziare il proprio curriculum. Fondamentale, poi, la funzione di orientamento.

Orientamento, dice…

Ho constatato che per i giovani è davvero molto utile avere la possibilità di osservare i compagni più grandi in attività. Vedendo concretamente quello che potrebbe essere il loro futuro, acquisiscono gli strumenti per orientare le scelte con maggiore consapevolezza e razionalità.

Come valuterebbe l’adozione degli standard WorldSkills nel sistema scolastico regionale o nazionale?

I nostri formatori lavorano già su tavoli regionali di settore. In queste circostanze hanno la possibilità di riportare l’esperienza di WorldSkills ai funzionari regionali condividendo le competenze specifiche richieste per i singoli mestieri. Di fatto, questo consente alla Regione Piemonte di recepire gli standard WorldSkills nella progettazione educativa e formativa.

Se dovesse sintetizzare in una parola WorldSkills…

Una sana competizione. Voglio sottolineare sana, perché l’agonismo potrebbe avere un’accezione negativa. Con WorldSkills ci si mette in gioco e ci si confronta in un ambiente sano, con regole precise, chiare e trasparenti. E questo fa crescere.

Desidera aggiungere qualcosa?

WorldSkills offre la possibilità di far emergere lo spirito di gruppo, tra competitor e tra formatori. È una scuola di vita per tutti. Grazie ad Agenzia Piemonte Lavoro per quello che fa e per come lo fa. È davvero utile e, per questa ragione, noi ci impegniamo a fare da cassa di risonanza.