Intervista a Alfredo Febbo

ALFREDO FEBBO è docente del Centro InterAziendale del Canavesano “C.IA.C.” di Ivrea (TO) dell’Agenzia Formativa “Immaginazione e Lavoro” di Torino e degli Istituti Riuniti “Salotto e Fiorito”, nonchè titolare del salone Alfredo Febbo Hair Studio ed Expert WorldSkills per il mestiere di Acconciatore sin dalla prima edizione dei Campionati Regionali WorldSkills Piemonte. Presenzierà quest’anno anche ai WorldSkills Italy 2016 di Bolzano, in programma tra un mese esatto. Lo abbiamo contattato per avere le sue impressioni sulle Competizioni che verranno, ma anche per carpire qualche curiosità sulla sua professione.

stampa

Buongiorno Alfredo, come va? Come stanno andando queste settimane?

Molto bene, si riesce a lavorare bene e procede bene anche la formazione.

Manca solo un mese ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy, Jessica [Carù, ndr] si sta esercitando e io volevo chiederti che sensazioni hai a riguardo.

Per ciò che riguarda Jessica, nell’arco di questi mesi c’è stata sicuramente un’evoluzione. Abbiamo iniziato ad avere dei punti di riferimento rispetto ai colleghi di Bolzano, abbiamo svolto attività di ricerca online per vedere i parametri, perché è sempre il problema fondamentale di questo genere di competizione. C’è stato un percorso di crescita, si è partiti con un po’ di incertezza, ma grazie anche all’aiuto della collega dell’Istituto “FILOS – formazione” di Novara [Rosi Visaggio, ndr] sicuramente è stato fatto un grandissimo lavoro. Nei mesi scorsi hanno svolto simulazioni per vedere se si stava nei tempi oltre che nell’esecuzione, ma io conto di raggiungere un livello di preparazione che ci permetta, come Piemonte, di dire la nostra. Sono molto contento anche della maturazione che ha fatto a livello umano, perché si allena tantissimo, sta facendo tanti sacrifici per raggiungere questi livelli.

Anche perché voi siete per metà tecnici, per metà però anche motivatori.

Diciamo che la giovane età dei candidati fa sì che non abbiano ancora molto la capacità di gestire i momenti critici, legati ad aspetti tecnici che magari necessitano di maggior tempo per essere fatti propri. La motivazione sta nel non farli adagiare con i primi risultati positivi, ma anche nel far capire che è normale passare dei periodi di difficoltà. Loro sono un po’ più inesperti e vorrebbero che le cose filassero da subito sempre lisce, invece così non è.

Tu sei stato Expert sin dalla prima edizione…

Sì, io da quando è stato introdotto ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte il mestiere di Acconciatore ho avuto il piacere e la possibilità di essere l’Expert di riferimento per la nostra Regione.

…È però una bella responsabilità, perché voi siete allenatori, ma anche giudici. Per voi, qual è l’aspetto più difficile?

Chi partecipa ha alle spalle tante ore di preparazione e il livello di tutti è piuttosto alto, quindi quando sei membro della giuria ti rendi conto che comunque una scelta la devi fare,  devi rapportarti in maniera molto stretta ai parametri che ti vengono dati, però ovviamente ci tocca “bocciare” alcuni e “promuovere” altri. I test project di riferimento sono molto rigidi e arrivano direttamente da WorldSkills International. È ovvio che si cerca già di allenare i ragazzi tenendo conto, sapendolo noi in anteprima, di quali saranno i parametri richiesti per il superamento delle prove. Quando siamo giuria è un momento che può dispiacere, dal punto di vista umano, creare questa graduatoria, però forse è l’unico modo per tirar fuori veramente il meglio che c’è nel panorama dei giovani.

Rispetto a quando hai iniziato, in che cosa trovi sia più cambiato il mestiere di acconciatore?

Mah diciamo che è cambiato direi negli ultimi cinque-sei anni in maniera molto rapida, anche in relazione ai cambiamenti che ci sono stati a livello sociale, economico. L’avvento di internet ha portato la possibilità di prepararsi tecnicamente un po’ alla portata di tutti. Oggi il livello medio si è un po’ alzato, la possibilità di fare formazione online permette anche a chi non può spostarsi di accedere a percorsi formativi discreti. Poi, ad esempio, io lavoro molto con le donne e negli ultimi decenni la figura della donna ha assunto un ruolo sempre più importante in ambito lavorativo in tutti i mestieri, di conseguenza il tempo e la disponibilità per dedicare del tempo a se stessa, alla propria bellezza e ai suoi capelli è sicuramente diminuito. Oggi devi riuscire a fare quel che facevi prima con molto meno tempo, questo è il cambiamento principale che ho notato.

Noi ci rivolgiamo a ragazzi e ragazze che si approcciano al mestiere. Secondo te in generale cosa ci vuole per diventare un vero o una vera professionista?

È brutto cadere in quelle frasi un po’ retoriche che si dicono, no? Spirito di sacrificio, voglia di crescere, di imparare, di mettersi in gioco… Sembrano cose teoriche, ma rispecchiano veramente le caratteristiche principali che ogni giovane deve avere per diventare un bravo professionista. E la formazione va ricercata anche al di fuori dei normali momenti lavorativi. Non bastano le ore canoniche che si svolgono all’interno dei saloni o delle scuole, occorre anche dedicare una parte del proprio tempo libero alla crescita personale. Oggi è ancora più necessario perché c’è molta concorrenza, siamo molti più parrucchieri, c’è stata la liberalizzazione delle licenze. Poi il nostro mestiere è talmente particolare, non esiste una regola che vale per tutti, ognuno di noi ha il suo stile… Ma deve esserci la voglia di crescere tutti i giorni! Quando hai finito la tua settimana lavorativa magari non aspetti altro che dormire la domenica, ma no: ti alzi, parti e vai a Milano a fare un corso di taglio, quindi non ti riposi, il lunedì di nuovo corso colore, il martedì ricominci la settimana senza aver fatto un giorno di riposo. Questi son sacrifici che a volte i ragazzi di oggi fanno fatica a comprendere.

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

Mah, il valore aggiunto secondo me è il fatto che ci sia una commistione anche con gli enti istituzionali, WorldSkills è il giusto ponte fra formazione e lavoro. È un concorso, non è propriamente un “gioco”, non è come Giochi senza Frontiere. Grazie poi alla vetrina che può offrire, WorldSkills sicuramente dà un grosso incentivo agli enti formativi, che si impegnano nel selezionare già alla base i migliori talenti. Il fatto che abbiamo l’attenzione delle Istituzioni fa sì che sia un motivo di orgoglio partecipare a questo evento, che è sempre più seguito. E poi credo che il contributo più grosso sia far sì che la formazione incontri il mondo del lavoro in maniera non solo divertente, perché c’è tanto lavoro dietro, ma dando tanto risalto ai giovani stessi, perché poi l’organizzazione a quello serve, a dare attenzione a questi ragazzi non solo mentre vengono premiati, ma anche mentre lavorano. Facendo parte anche io del mondo formativo, mi rendo conto che la curiosità verso la manifestazione sta aumentando da parte dei colleghi e ultimamente mi sembra di percepire sempre più voglia di farne parte. Sono convinto che inizierà a crescere sempre più anche l’attenzione delle aziende e non solo delle scuole.

Grazie per il tuo tempo, Alfredo, e buon lavoro!

Grazie a voi!