Intervista a Matteo Marcolin

MATTEO MARCOLIN competerà ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 per il mestiere di MECCANICO. Gli abbiamo chiesto che cosa significa, per lui, essere un Competitor ai WorldSkills ed anche che cosa vorrebbe fare “da grande”.

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Come stai, come hai trascorso quest’estate?

Bene, ho svolto uno stage, ma è terminato il 4 di agosto… Probabilmente si rinnoverà, però.

Come procede la preparazione per WS?

Mi sono allenato svolgendo lo stage!

Tu sarai a Bolzano dal 29 settembre al 1 ottobre, che cosa ti aspetti da questa esperienza? Sei un po’ emozionato?

Mah, sinceramente mi aspetto di avere un po’ di paura per gli avversari, mi hanno già detto che non sarà come a Torino!

Che cosa ti preoccupa di più?

Oltre agli avversari, temo magari di non conoscere a fondo il modello di auto su cui dovrò operare.

Siamo fiduciosi, hai ancora tempo per prepararti a dovere! Raccontaci il momento più bello o quello che ti è rimasto più impresso, dei WorldSkills.

Durante la gara, all’inizio si rimane seduti al tavolo a leggere il problema della vettura, e lì… Disastro! Non si sapeva cosa pensare. Poi finivano i 10 minuti e pronti, via! Si iniziava a lavorare. Ma il momento più bello è senza dubbio la fine di ogni prova, quando si vede che cosa si è riusciti a combinare.

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che volevi fare il meccanico?

Diciamo che ho sempre avuto questa passione, nel campo automobilistico non lavora nessuno dei miei parenti, ma mio papà aveva la passione per le macchine e me l’ha trasmessa!

L’aspetto che ti piace di più , dell’essere meccanico?

Beh, la soddisfazione più grande è prendere qualcosa che non va e non funziona e dopo un tot di lavoro poi ritorna ad esser funzionante.

L’auto su cui sogni di “mettere le mani”?

Non saprei, ce ne sono tante! Non ho mai avuto la possibilità di lavorare su una macchina da rally o da corsa. Mi piacerebbe davvero lavorare in quell’ambito!

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Mah diciamo che io sono arrivato ai WorldSKills e la mia iscrizione è stata una scommessa, quasi un gioco, un professore che non era nemmeno della mia scuola [Matteo frequenta l’Istituto di Istruzione Superiore “Gae Aulenti” di Biella, ndr] ha chiesto di iscrivere un ragazzo. Alla fine è venuto fuori il mio nome e mi hanno iscritto, ma quello che conoscevo di automobili e motori lo sapevo già di mio. Poi, dopo i Campionati Regionali, mi si è aperto un mondo. Ho iniziato a fare i corsi, a lavorare presso officine meccaniche… WorldSkills mi ha aperto molte strade!

Completa la frase: “Se torno da Bolzano con la medaglia d’oro…”

Non penso di tornare da Bolzano con l’oro, ma sarei contento! Se ottenessi un buon piazzamento ringrazierei comunque i ragazzi dell’officina in cui lavoro che mi aiutano adesso, che prima delle Competizioni Regionali hanno speso giorni a spiegarmi cose che potessero essermi utili, ma anche la mia scuola, che mi ha sempre aiutato e supportato.

In bocca al lupo, Matteo!

Intervista a Andrea Revel Chion

ANDREA REVEL CHION, pasticcere, è un Expert dei WorldSkills sin dalla prima edizione dei Campionati Regionali WorldSkills Piemonte. Lo abbiamo contattato per chiedergli le sue impressioni in vista dei Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 in programma a Bolzano.

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Mancano poche settimane ai Nazionali, Tommaso [Grollero, ndr] ovviamente si sta già esercitando e noi volevamo chiederti che sensazioni hai a riguardo.

Ci sentiremo a breve, devo capire se è riuscito a organizzarsi per l’elaborazione in zucchero, visto che quest’anno nei test project hanno aggiunto delle prove sullo zucchero filato.

Lui peraltro si esercita da solo, mi ha detto, non ha un tutor che lo segue.

Sì, ha terminato la scuola e si è esercitato alla Selmi di Alba per il cioccolato, poi a Torino da Guido Gobino e tramite il suo ex insegnante ha trovato anche altre opportunità di allenamento.

Tu sei un Expert dalla prima edizione dei Regionali. È però una bella responsabilità, perché sei chiamato  a giudicare l’operato dei ragazzi. Per voi giudici, qual è la sfida più grande?

Eh, la parte più difficile è riuscire a valutarli con obiettività, mantenendo l’imparzialità, perché a volte si tende a “proteggere” il concorrente di casa…

C’è stato un momento in particolare delle gare, qualche aneddoto che ti ricordi?

Mi viene in mente subito su due piedi quello che riguarda Enrico Dutto, il ragazzo che vinse una medaglia d’argento a Bolzano. Nella fase finale della competizione stava montando la sua pièce di cioccolato e a un certo punto… È crollata! Era alta, molto bella, ed è crollata in un colpo. Però è stato bello vedere Enrico che si è fermato quei due-tre minuti, ha guardato quello che era rimasto e con una grande capacità di problem solving ha ricreato un’ altra pièce con ciò che di buono era rimasto. Avere il Piano B è importante!

Rispetto a quando hai iniziato, in che cosa trovi sia più cambiato il mestiere di pasticcere?

Diciamo che si è più raffinato, per quanto riguarda ad esempio le decorazioni, le presentazioni… Ed anche per ciò che riguarda i nuovi materiali.

Secondo te in generale che cosa ci vuole per diventare un vero professionista?

Prima di tutto la passione, la voglia di fare e, per quanto riguarda la pasticceria, una buona carica di fantasia e di idee. La voglia di sperimentare, di creare cose nuove.

Secondo te, dato che parliamo di mettersi in gioco continuamente, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

È un momento di socializzazione, poi dà la possibilità di mettersi a confronto con altri ragazzi, altre realtà regionali, nazionali ed estere, con altre persone, altri tipi di lavori, altre modalità professionali.

Se potessi dire qualcosa ai ragazzi e alle ragazze, immaginando di essere proprio al momento della gara, quale sarebbe?

Mah, di lavorare con naturalezza e con tranquillità. Concentrati, ma senza farsi prendere dall’ansia di fare in fretta le cose, di spingere troppo sull’acceleratore per finire prima. E pensare bene a ciò che stanno facendo. Con calma e l’organizzazione dovuta, fare quel che devono fare.

Grazie Andrea, in bocca al lupo anche a te!

Intervista a Tommaso Grollero

TOMMASO GROLLERO è pasticcere, medaglia d’oro ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015. Fra meno di un mese sarà alle prese con le Competizioni Nazionali dei WorldSkills Italy 2016, in programma a Bolzano dal 29 settembre all’1 ottobre. Gli abbiamo fatto qualche domanda sulle sue aspettative, le sue speranze ed anche sulla sua passione per l’arte dolciaria.

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Come stai, Tommaso, e come procede la tua estate?

Quest’estate mi sono allenato per la competizione ai WorldSkills Italy di Bolzano, adesso ho fatto un tirocinio ad Alba da Selmi e uno a Torino come premio dei Campionati Regionali WorldSkills Piemonte, da Guido Gobino. Dovrò provare e riprovare per arrivare alla gara senza troppe ansie, visto che io sono un ragazzo abbastanza apprensivo: preferisco avere tutto sotto controllo.

Come sta procedendo la preparazione, ti senti al passo con gli altri competitor?

Mah, io parto dallo stesso presupposto con cui sono partito l’anno scorso, vado là più per me che non per la competizione in sé, non per arrivare primo a tutti i costi. Poi, se succede, va benissimo! Mi son reso conto di che mondo è: qualcosa che non vedi e non trovi in pasticceria o in qualunque lavoro inerente. Una bella esperienza, formativa che vada bene o che vada male.

Ma ti aspettavi che saresti arrivato a questo punto?

Neanche minimamente! Infatti, devo essere sincero fino in fondo, quando ho sentito dire il mio nome alla premiazione del concorso a Torino prima di essere felice ho detto “Cavolo, il prossimo anno dovrò fare un altro concorso!” [Ride].

Il momento più bello che ricordi, legato a WorldSKills?

Penso sia stato la mattina del primo giorno. C’erano tutti gli altri ragazzi che avevano bene o male la mia stessa agitazione, chi la mostrava di più e chi meno. Però ecco, anche se sembra un controsenso.. Mi ha tranquillizzato! Era qualcosa che accomunava tutti. Poi l’ho trovata una bella competizione proprio perché non troppo “agonistica”, sarà che sono arrivato cercando più dei colleghi che degli avversari, quindi l’ho vissuta benissimo e ho anche stretto amicizia con gli altri Competitor.

Nella tua preparazione ti ricordi un momento particolare?

L’ultimo mese e mezzo, che ho passato a non dormire la notte per farmi venire in mente delle idee. Perché mi ero prefissato che non avrei voluto prendere ricette da nessun libro o pasticcere che conosco, farlo completamente da me, infatti io non ho nessun preparatore per questo concorso e non ce l’ho avuto nemmeno per il precedente. Visto che magari non padroneggiavo le competenze dal lato chimico o microbiologico per poter arrivare a un determinato risultato, l’unico modo che avevo era provare e riprovare finché arrivavo al punto. È stata impegnativa, però alla fine ha dato i suoi frutti!

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che volevi fare il pasticcere?

A undici anni. Non so il perché, me lo chiedono in molti in questo periodo, però non mi ricordo. È stato alla fine l’hobby e il gioco che è rimasto più persistente negli anni e che poi è diventato qualcosa di serio.

L’aspetto che ti piace di più, dell’essere pasticcere?

Beh, direi… La possibilità di rendere materiale un’emozione!

La tua ricetta preferita, o il dolce che preferisci fare.

Se mi avessi fatto questa domanda qualche anno fa ti avrei detto il tiramisù, amo ancora fare i savoiardi in casa e poi tutta la lavorazione, però adesso è un periodo in cui non faccio le cose più di due volte. Se mi invento una torta perché una notte mi son svegliato alle tre e ho pensato “Beh, guarda, questo abbinamento è interessante!” la provo a rifare la settimana dopo per riuscire a migliorarla, però raramente le ripropongo. Forse non va tanto a mio favore!

…La creatività al potere!

Sì, cerco di non fermarmi mai su una cosa soltanto. Può essere un pro come un contro…

Secondo te, i WorldSkills hanno un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

La preparazione direi di sì, perché è stata il primo modo per mettermi alla prova. Mi sono reso conto che non era così semplice come credevo e il fatto del provare e riprovare è stato in alcuni momenti anche difficile da reggere, però sì, direi che è stata formativa, come prova.

Spero tu non sia scaramantico… Completa la frase: “Se vinco la medaglia d’oro… “

Eh, mannaggia, dovevi dirmela prima così me la preparavo! [Ride] Non saprei. Probabilmente mi verrebbe il triplo dell’ansia, perché poi ci sarebbe il Mondiale [I WorldSkills di Abu Dhabi 2017, ndr]! Se devo pensare a come sarebbe la mia reazione, punto tutto su quello!

Spero per te che la tua ansia triplichi davvero! C’è qualcuno che vorresti salutare, o ringraziare?

Dovrei ringraziare tantissime persone, WorldSkills mi ha aperto tante possibilità, per cui ringrazio tutte le persone che ho incontrato. Ho conosciuto veramente dei maestri in tutto e per tutto, che sono anche umili nel cuore, e ringrazio che ci siano persone così, disponibili e aperte. Parlo di alcuni ragazzi che c’erano da Guido Gobino, e anche da Selmi ad Alba…

…Che sicuramente faranno il tifo per te! In bocca al lupo!