Intervista a Irene Porretta

IRENE PORRETTA è studentessa presso l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “A. Castigliano” di Asti. Dopo essersi classificata al primo posto per il mestiere di Operatore Socio-Sanitario ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015, si sta preparando per gli EuroSkills 2016che si terranno dall’1 al 3 dicembre a Göteborg. Le abbiamo fatto qualche domanda per sapere da lei come procedono gli allenamenti estivi.

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Ciao Irene, come stai trascorrendo queste settimane?

Sto bene, in questi giorni sono al lavoro, ma non solo per i WorldSkills, devo essere sincera. Sto facendo qualche lavoretto per guadagnare un po’ di soldini.

Io ho sentito Emanuela Musso, la vostra Expert, e mi ha detto che tu e Benedetta [Pellumbi, ndr], anche se è periodo estivo, vi state comunque dando molto da fare con gli allenamenti!

Sì, sì, io sto facendo anche il corso di inglese [Competitor ed Expert stanno seguendo un corso di lingua finanziato da WorldSkills Piemonte, ndr]. Adesso, lavorando, l’ho sospeso un attimo però lo riprenderò a breve e mi impegnerò, perché è importante.

Siete in contatto con qualche struttura? Quali sono i programmi?

La professoressa Musso ci farà sapere meglio, comunque noi in programma abbiamo un tirocinio in ospedale un po’ in tutti i reparti per approfondire le questioni mediche, le medicazioni.. E poi ci faranno fare una settimana o due in casa di riposo. Però faremo anche un po’ di vacanza tranquille, per goderci l’estate anche noi!

Sei in contatto con gli altri ragazzi del #TeamItaly?

Sì, abbiamo creato anche un gruppo di Whatsapp dove siamo solo noi ragazzi, ci scriviamo…

Tu sarai a Goteborg dall’1 al 3 dicembre per gli EuroSkills, che cosa ti aspetti da questa esperienza? Sei mai stata in Svezia? Sei un po’ emozionata?

Mah, a dir la verità non lo so bene, nel senso che ancora sono un po’… Non dico incredula, ma quasi! Perché comunque è una bella esperienza da fare, l’estero, la Svezia… Sicuramente sarà bellissimo tutto!

Non pensavi che saresti arrivata fin lì?

No, assolutamente. Anzi. Quando ho fatto la competizione ero un po’ scoraggiata all’inizio, come a dire “So già come andrà, non ci spero neanche”. E quando invece poi è arrivato l’ultimo giorno è stata una bella sorpresa! In realtà noi [Irene e Benedetta frequentano il medesimo istituto, ndr] non avevamo ancora una preparazione specifica ed eravamo contro a delle O.S.S. già formate. Abbiamo trovato altri Competitor più esperti, parlando con loro eravamo un po’ intimorite perché erano molto preparati. Però poi la nostra Expert prima della competizione ci ha detto di impegnarci, di dare il massimo, noi siamo arrivate lì senza molte aspettative, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di doverci impegnare.

E alla fine siete andate benissimo! Parlando di gare: posso chiederti se hai qualche rituale scaramantico prima delle competizioni?

No, l’unica cosa è che quando ero lì nello stanzino ad aspettare di iniziare mi veniva proprio spontaneo di stringere il mio braccialetto fra le mani. Però non c’è un vero senso, non è un braccialetto che mi abbiano regalato!

Beh, però ha portato bene! E invece il momento più bello che ricordi, legato a WorldSKills? Non parlo solo delle gare, ma anche di tutto quel che viene “prima”, durante la preparazione.

Mah, secondo me il lavoro di squadra [Il Training Outdoor organizzato al Salgari Campus da WorldSkills Piemonte, ndr]. Secondo me la cosa più bella è stata quella. I lavori che venivano fatti in squadra erano quelli che riuscivano meglio perché comunque c’era collaborazione, ci si conosce anche di più, quindi quello è ciò che mi è rimasto più impresso.

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che avresti voluto fare l’O.S.S.?

Dunque, in realtà io non ero convintissima di fare l’Operatrice Socio-Sanitaria, perché inizialmente quando ho iniziato la mia scuola avevo un po’ di timore nel rapportarmi agli anziani. Infatti quando abbiamo fatto la visita in casa di riposo io facevo seconda, ero anche più piccola e non sono entrata perché non me la sentivo. Credo sia perché purtroppo ho visto mia nonna star male quando ero piccola…. Poi però l’anno scorso ho fatto per la prima volta il tirocinio, mi sono vinta, ho detto “No, devo farlo!” e mi è piaciuto tantissimo! Io ai “nonnini” che c’erano in casa di riposo mi sono affezionata un sacco e loro si ricordano ancora di me, adesso vado a trovarli…. Quindi mi sono anche appassionata! Però io ancora adesso vorrei lavorare con i bambini.

L’aspetto che ti piace di più, dell’essere O.S.S.?

La relazione con le persone. Sentire le storie delle persone e coinvolgersi, pur rimanendo distaccati dal punto di vista del lavoro, è importante ed è anche bello… È il discorso dell’empatia, che per noi è fondamentale.

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Beh sì perché comunque se durante la competizione fai un errore lo paghi, fra virgolette. Io ad esempio ho commesso un piccolo errore nel misurare la pressione, però in casa di riposo mi avevano insegnato comunque come gestire queste situazioni. E ai WorldSkills, infatti, poi me la sono cavata: è più facile forse imparare quando si è con gli occhi puntati addosso. Perché devi fare più attenzione, sei più concentrato, non hai altre distrazioni.

Dunque, proviamo a immaginare che tu torni da Goteborg con una medaglia, a chi la vorresti dedicare?

Penso che la dedicherei al ragazzo con cui son stata tre anni, che non c’è più.

È un pensiero bellissimo… Noi speriamo di cuore che si avveri e tifiamo per te. Forza, Irene!

Intervista a Jessica Carù

JESSICA CARÙ è vincitrice della medaglia d’oro ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte2015, per il mestiere di Acconciatore, e ce la metterà tutta per piazzarsi tra i migliori ai WorldSkills Italy 2016 in programma a Bolzano dal 29 settembre all’1 ottobre. Le abbiamo chiesto come si sta preparando per questa sfida nazionale!

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Ciao Jessica, come stai? Come hai trascorso quest’estate dopo la conclusione della scuola?

Io in realtà ho finito l’anno scorso, adesso lavoro, ma due volte a settimana vado comunque a scuola per allenarmi per il Concorso Nazionale.

La preparazione dei WorldSkills come sta andando?

Sta andando benissimo, infatti ho fatto un sacco di progressi da ottobre scorso e abbiamo già tutte le idee chiare, mi sto allenando appunto sui lavori che dovrò portare poi ai Nazionali a Bolzano. Mi sta seguendo la mia tutor, Rosi Visaggio, la stessa che mi ha accompagnata e mi ha preparata per i Campionati Regionali.  Questo perché Alfredo [Febbo, ndr] sta a Torino, io lavoro, quindi non riusciamo a incontrarci spesso. Però ci sentiamo, ci confrontiamo, gli faccio vedere i lavori, decidiamo insieme cosa preparare!

Tra poche settimane sarai a Bolzano assieme a ragazzi e ragazze da tutta Italia. È una competizione di livello nazionale! Che cosa ti aspetti? Che sensazioni hai?

Beh, mi aspetto di vedere tanti lavori da cui posso prendere spunto e per cui posso migliorare anche io e sono emozionata perché comunque non me l’aspettavo, ne’ di vincere i Campionati Regionali, ne’ di conseguenza di andare a Bolzano per una competizione con ragazzi molto bravi, da quello che ho visto.

Eri partita pensando di non piazzarti e ti sei sorpresa da sola?

No beh, diciamo che non avevo tantissime aspettative, anche perché non ho mai partecipato a un concorso di questo genere e non ne avevo neanche mai visti, quindi è stata un po’ una sorpresa. Ma sono contenta, vincere è stato molto emozionante! Poi eravamo anche in dodici a competere, quindi sono molto orgogliosa!

Le competizioni tu già le conosci, visto che hai partecipato ai Campionati Regionali del 2015. Posso chiederti se hai un rituale che fai per scaramanzia prima della gara, o una routine per concentrarti?

No, nessuna, anche perché io sono una persona molto tranquilla, non mi faccio prendere dall’ansia o dal panico, quando sono lì lavoro tranquillamente, non penso a quello che c’è intorno a me.

Parlando invece della tua professione, quando hai pensato “Questo è il mestiere che voglio fare”?

Allora, io ho fatto un percorso un po’ diverso dagli altri miei compagni, perché ho fatto un corso di un anno e poi cinque mesi di stage, quindi ho visto subito com’era il lavoro. Perché alla fine a scuola ti insegnano le basi, invece poi quando ho visto come era dal vero mi sono appassionata! Per ogni lavoro che vedevo cercavo di capire la tecnica, come si collegava la teoria alla pratica… E poi ho iniziato anche a lavorare a teatro con la mia tutor e da lì mi sono appassionata davvero!

Di che cosa ti occupavi, a teatro?

Trucco e parrucco, al Teatro “Coccia” di Novara.

La cosa che più ti piace, dell’essere acconciatrice?

Mi piace il fatto che io con i capelli posso fare qualsiasi cosa, posso inventare, posso esprimermi, diciamo che ogni volta che faccio un’acconciatura rispecchio un po’ quello che sono io. Anche perché modificando i capelli a una persona puoi tirare fuori il meglio, vedere una persona che entra in negozio in un modo e farla uscire in tutt’altro modo e migliorarla.

Ma se potessi, a chi rifaresti il taglio?

Mah, qualsiasi persona. Magari tante persone dicono “Vorrei rifare i capelli a quella persona lì, che è famosa”, ma a me non interessa, nel senso che ogni persona è importante.

Secondo te, il fatto di partecipare ai WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio al mestiere? Ti ha aiutato?

Sì, tantissimo, adesso sicuramente sono più sicura di me, quando lavoro, perché comunque allenandomi riesco a percepire più cose, a muovermi meglio, fra virgolette. Mi ha dato più sicurezza e mi ha fatto capire che una persona, se vuole arrivare a qualcosa, deve perseguirlo e dare il meglio di sé allenandosi e studiando tanto.

Facciamo finta che tu torni da Bolzano con una medaglia, possibilmente di un colore molto brillante. Che cosa prometti di fare?

Una promessa? Sinceramente non so, prometto che se vinco mi faccio crescere i capelli, perché io li ho sempre portati corti!

C’è qualcuno in particolare a cui la vorresti dedicare?

Allora, se vincessi dedicherei la mia vittoria alla scuola perché comunque mi ha dato questa opportunità e ha creduto in me, sia la mia tutor che la preside, che mi seguono sempre. E poi comunque alle persone care, alla famiglia… Perché ovviamente in questi periodi passi anche dei momenti di stress, magari non ti riesce un lavoro e vorresti buttare tutto all’aria, sono le persone che ti stanno vicino che  ti aiutano a superarlo.

Grazie mille, Jessica! Buon lavoro!

Anche a voi!

Intervista a Benedetta Pellumbi

BENEDETTA PELLUMBI si è qualificata al secondo posto ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 per il mestiere di Operatore Socio-Sanitario e rappresenterà la nostra Regione ai WorldSkills Italy 2016 di Bolzano. L’abbiamo raggiunta per chiederle come si è avvicinata alla sua futura professione, e quali sono le sue sensazioni sulle Competizioni di settembre.

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Ciao Benedetta come stai? Come stai trascorrendo queste settimane estive?

Tutto bene, lo stage sta andando bene, da qui alla fine di settembre mi preparerò con i miei insegnanti, grazie a loro riuscirò a fare un po’ di preparazione prima dei nazionali.

Come sta procedendo la preparazione?

Beh noi durante l’anno abbiamo sempre fatto qualcosa, non siamo mai rimaste all’asciutto, abbiamo sempre integrato delle lezioni o fatto, anche grazie alla prof [Emanuela Musso, Expert di WorldSkills Piemonte, ndr], incontri con l’Università. Ovviamente siamo un po’ agitate, io soprattutto, alla fine però è un’esperienza!

Tu sarai a Bolzano dal 29 settembre al 1 ottobre. Che cosa ti aspetti di trovare, in questa competizione?

Gente molto brava e anche giudici molto pignoli, spero di fare il meglio che posso, ovviamente nelle mie possibilità. Poi sai, come va va, io ovviamente spero per il meglio!

Ma sei un po’ emozionata all’idea?

Sì, beh, per forza. Sì! Poi è un evento abbastanza grande, già a Torino è stato emozionante, quindi lì penso lo sarà ancora di più!

Ma ti aspettavi che saresti arrivata a questo punto?

No. Ma non perché non creda in me, però ai Regionali c’era gente che praticava già questo mestiere…

Sì, Irene [Porretta, Competitor agli EuroSkills 2016, ndr] mi ha detto che in gara ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 avevate trovato, come Competitor, ragazzi già diplomati.

Sì, ragazzi più grandi di noi, che avevano già svolto attività da mesi, per dire. Già lavoravano in quell’ambito. Mentre noi l’anno scorso eravamo arrivate un po’ così, senza molta esperienza. Ma alla fine se siamo arrivate fin qui vuol dire che abbiamo lavorato bene!

Parlando di gare: tu come ti sei preparata prima dei WorldSkills? Hai qualche “rito” prima della competizione vera e propria?

Non ho rituali scaramantici perché io sono una persona abbastanza ansiosa, quindi ho cercato di non pensarci, magari rileggevo la scheda tantissime volte prima di lavorare, anche se poi magari ho agito in maniera completamente diversa da come mi ero immaginata prima della gara, però ho provato a immaginare la scena, a rifarla nella mia testa.

Il momento più bello che ricordi, legato a WorldSKills?

Sinceramente i momenti più belli erano quando finivo la competizione, in quel momento ero serenissima. Poi iniziavo già a pensare a quella del giorno dopo e mi agitavo! [Ride] Però finita la competizione ero rilassata perché il momento di stress era finito, quindi era uno dei momenti più belli. Poi anche la sera, quando si usciva tutti insieme, perché comunque anche quello “fa”. Abbiamo fatto amicizia perché magari anche ai tavoli, nei momenti di pausa, si riusciva a scambiare due parole, conoscendo altri mondi, altri mestieri… Era bello veder gareggiare anche altre professioni!

Qualcuno ti ha dato qualche consiglio? Voi avete la fortuna di avere un’Expert come insegnante, che cosa vi dice per motivarvi?

Lei crede molto in noi, e già questo inconsciamente ci aiuta. Ci ha dato tanti consigli durante tutto l’anno, ci ha aiutate dicendo “Fate il meglio che potete”, poi lei mira alla vittoria, se dico che vado per partecipare mi dice che no, devo sempre pensare a puntare in alto! Ma è giusto così.

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che volevi fare l’Operatrice Socio-Sanitaria?

Non ho bene idea di quando, penso sia stato con la scuola, le materie, il fatto che mi venisse voglia di sapere di più, mi incuriosiva. Mi piace. Avevo scelto questa scuola perché è un corso sociale che ha a che fare molto con le persone e soprattutto riguarda l’aiuto. Sei una persona che aiuta le persone, una piccola salvezza per loro. Non solo con le medicazioni, ma anche magari con una chiacchierata, una carezza, penso sia importante. Spesso le persone hanno bisogno di una relazione, ancor più che di cure infermieristiche.

L’aspetto che ti piace di più , dell’essere O.S.S.?

Poter aiutare chi ha bisogno!

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Sì. Sì, perché ad esempio ho scoperto che magari in struttura molte operatrici davano molto peso, purtroppo anche perché sono obbligate, alle consegne come riordinare tutte le camere da letto, con poco rapporto con la persona con cui avevi a che fare. Nelle competizioni dei WorldSkills si dava molto più importanza alla relazione. È fondamentale. Tu il letto lo devi fare, però prima devi riuscire a trovare una via di mezzo e non concentrarti solo su quello.

Domanda per viaggiare con la fantasia: se vinci la medaglia d’oro a Bolzano…?

…vado ad Abu Dhabi! [La massima competizione WorldSkills si terrà negli Emirati Arabi Uniti nel 2017, ndr]

Noi volevamo strapparti una promessa esagerata..

…ok, allora vado ad Abu Dhabi a nuoto! O almeno, ci provo!

In bocca al lupo, Benedetta!

Intervista a Kevin Longo

KEVIN LONGO, muratore, ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati Regionali WorldSKills Piemonte 2015 e a dicembre volerà a Göteborg con il #TeamItaly per gli EuroSkills 2016. L’abbiamo raggiunto al telefono per sapere come si sta allenando per le Competizioni, ed anche per scoprire come si è appassionato a questa professione.

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Come stai, Kevin, come è andata sin qui la tua estate?

Allora, ho dato l’esame di scuola [Presso l’Ente Formazione Sicurezza Costruzioni (TO), ndr] e sono uscito con 90. Poi tutto bene, ho iniziato a lavorare.

Sarai impegnato tutta l’estate, con il lavoro?

Sì, ovviamente in contemporanea continuo ad allenarmi per i WorldSkills!

Come sta procedendo la preparazione, ti senti al passo con gli altri competitor? Sei in contatto con gli altri ragazzi del team?

Con gli altri ragazzi ci siamo confrontati, sono arrivati i test project su cui lavorare, ci teniamo al passo allenandoci. Per ora tutto nella norma.

Voi sarete a Goteborg dall’1 al 3 dicembre, che cosa ti elettrizza maggiormente, di questa esperienza?

Beh, tutto! Calcola già solo che vai dall’altra parte del mondo!

Ma stai studiando un po’ di svedese?

Eh! Eh! [Ride] Quello è già un po’ più difficile.

Con l’inglese, invece come sta andando? Hai già cominciato con le lezioni del corso messo a disposizione da WorldSkills Piemonte?

Adesso devo cominciare il corso, certo prima ho pensato a finire la scuola, ma piano piano devo iniziare tutto!

Visto che siamo in tema di competizioni europee: so che tu giochi a calcio. Dato che si è concluso da poco un Europeo che senz’altro avrai seguito, ti chiedo: se dovessi immedesimarti in un giocatore della Nazionale, a chi ti senti più vicino?

Io sono un centrocampista, quindi mi vedo un po’ come un De Rossi, anche se preferirei Pirlo, perché gioco da regista!

Parlando di gare: tu hai un rituale scaramantico prima dei WorldSkills?

Cioè, cosa faccio prima delle gare, per tranquillizzarmi? Mah, se una persona è preparata è preparata e sa cosa deve fare, io prima di iniziare i WorldSkillscerco di pensare a tutte le eventualità che si possono presentare. Mi studio tutti i modi possibili per realizzare un dato compito, se un modo per me è “storto” e presenta delle possibili difficoltà, ne studio già un altro per andare avanti.

Ti fai un diagramma delle possibilità?

Sì, perché con quello che faccio io non sai mai quello che ti può capitare.

Parliamo invece del tuo lavoro. Quando hai pensato che avresti voluto fare il muratore?

Mah, già da piccolo. Io son sempre stato in quest’ambiente, perché mio papà fa il muratore, ma poi già a sette-otto anni andavo in cantiere a vedere, a guardare e ad aiutare per quanto potevo. Adesso però sono un po’ più pratico!

L’aspetto che ti piace di più , dell’essere muratore?

Mah, tutto! Mi piace fare la muratura, la carpenteria… Tirar su una casa da zero e portarla a termine! Sono soddisfazioni…

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Cambiato diciamo di no, io già prima mi preparavo e mi allenavo, però la competizione mi ha dato un motivo di soddisfazione, perché non tutti la fanno. Di certo avrei continuato comunque a fare questo lavoro, campionati o meno, perché mi appassiona… Ma il fatto di partecipare alle gare mi ha dato una motivazione in più!

C’è qualcosa che tuo papà ti dice per spronarti?

Mio padre mi dice sempre di non mollare mai, e che per diventare bravi e capaci bisogna esercitarsi, fare tanta esperienza. Non solo un po’: tanta.

Se tornassi dalla Svezia con una medaglia, a chi la vorresti dedicare?

A mio padre, sicuramente. Per forza, lui mi sta sempre dietro… A lui e al ragazzo che lavora con lui, che mi segue. Mio padre mi insegna a darmi da fare, l’altro ragazzo mi insegna a darmi da fare, ma mi fa anche vedere… Mi fa “rubare” il mestiere, come si dice.

In bocca al lupo, Kevin!

Intervista a Matteo Ravarotto

MATTEO RAVAROTTO ha partecipato ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 per il mestiere di cuoco, conquistando il secondo posto e qualificandosi per i WorldSkills Italy 2016, che si terranno a Bolzano dal 20 settembre all’1 ottobre. Lo abbiamo intervistato per capire come si sta avvicinando alla competizione e per scoprire come si è appassionato al mondo della cucina.

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Ciao Matteo, come stai? Come hai trascorso l’estate sino ad ora?

Ho concluso l’esame di maturità a luglio [Matteo si è diplomato presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Virginio – Donadio” di Dronero (CN), ndr] e adesso sto preparando i Campionati Nazionali. Poi voglio davvero buttarmi nel mondo del lavoro, non vedevo l’ora di finire la scuola!

La preparazione dei WorldSkills come sta andando?

Insieme al mio tutor tengo sempre informato il mio Expert, Alain Zanolo. Di comune accordo anche con il mio preside avevamo deciso, visto che la maturità era imminente, di prepararmi prevalentemente per quello. Io in ogni caso mi sono tenuto aggiornato ed ora  vado avanti con le prove teoriche che periodicamente gli invio.

Trovi difficile conciliare i tuoi impegni? Tra la scuola, l’esame e il lavoro, non deve essere semplice…

E poi c’è anche la pallanuoto!

Ah, perché giochi anche a pallanuoto?

Sì, faccio pallanuoto agonistica, gioco nel Cuneo, ho giocato spesso contro squadre di Torino. Per me è importante, altrimenti non “sfogo” da nessuna parte.

Certo che se devi inserire anche lo sport, diventa davvero difficile.

No, ma io sono sempre stato così, ho sempre avuto una vita “a incastri”! Forse ho preso un po’ da mia mamma. Adesso è un periodo più calmo perché la squadra ha una pausa di un mese, quindi riesco anche a trovare più tempo per il concorso [WorldSkills, ndr].

Tra poco più di un mese sarai a Bolzano assieme a ragazzi e ragazze da tutta Italia. È una competizione di livello nazionale! Che sensazioni hai?

Beh, di sicuro sarà difficile, specie se contiamo il fatto che molti Competitor giocheranno “in casa”, essendo trentini… Diciamo che per me è stato già un onore poter arrivare bene ai Campionati Regionali, poi di certo mi preparerò, ma la prendo con filosofia: vada come vada. Comunque si tratta di una manifestazione importante a livello nazionale, una crescita dal punto di vista lavorativo… Ci sono tanti motivi di soddisfazione messi insieme e tante emozioni che poi in gara vai a liberare in un solo momento!

Le competizioni tu già le conosci, visto che hai partecipato ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015. Posso chiederti se hai un rituale che fai per scaramanzia prima della gara, o una routine particolare?

Prima della gara devo parlare assolutamente con il mio tutor, Mauro Prato, che peraltro mi seguirà a Bolzano. Sia umanamente che professionalmente, lui è una persona eccezionale. Riesce a motivarmi e a spronarmi, a volte mi fa persino commuovere! Lui insegna sala, ma riesce a impostarmi anche in cucina. È uno dei migliori maîtreche io abbia mai conosciuto!

Che cosa ti dice, per spingerti a dare il meglio?

A parte i vari rimproveri che mi fa perché è molto serio e preciso, una frase tipica, che io mi andrò a tatuare, è quella che mi disse lui prima di entrare in gara: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. È una citazione di Nelson Mandela. Vedi, riesce veramente ad emozionarti, perché è molto rigoroso, ma poi si ammorbidisce.

Parlando invece più della tua professione, quando hai pensato che avresti voluto diventare un cuoco?

La prima motivazione è stata mia nonna, perché lei cucinava sempre in casa. Io vivevo coi miei nonni perché mia mamma e mio papà lavoravano sempre. Mio nonno mi diceva di fare l’I.T.I.S., mia nonna mi consigliava l’alberghiero, alla fine ho poi scelto quest’ultimo. Da lì ho iniziato ad appassionarmi e a fare stagioni su stagioni, infatti adesso ho già un curriculum abbastanza corposo, perché non ho mai smesso: ogni estate, ogni weekend… La gente mi chiama e mi dice “Vieni da me, che sei bravo”, io rispondo che no, non sono bravo, ho solo voglia di imparare. A quest’età è quello che conta, no? Sembra quasi che voglia vantarmi, ma si tratta solo di riconoscere quella che è la mia strada, perché è un lavoro proprio difficile. Mi piace, mi interessa, però se dovessi consigliarlo a qualcuno che magari sta facendo la mia scuola, dico che bisogna mettere in conto un sacco di sacrifici, io è dalla seconda superiore che non passo un’estate coi miei amici, loro mi dicono “Tu sei matto”, ma io dico “No, voglio costruirmi  un futuro”.

La cosa che più ti piace, dell’essere cuoco?

Riuscire a lavorare in contesti piacevoli e far esaltare le tue caratteristiche e doti artistiche, metterle in un piatto che tutti fanno uguale, riuscire a dare il proprio tocco. Sentire che poi i clienti fanno i complimenti è una soddisfazione, alla fine noi cuochi viviamo di quello.

Il tuo piatto forte qual è?

Quello che mi ha fatto arrivare ad una buona posizione in concorso è stato la panna cotta di bufala salata. Sono andato a procurarmi i prodotti in un’azienda di Caraglio, il Caseificio Moris, che può  far strano, perché di solito le mozzarelle di bufala arrivano dal Sud… Ma io ho voluto usare un prodotto del territorio, come anche tutte le verdure che avevo abbinato nel piatto.

Secondo te, WorldSkills hanno un po’ cambiato il tuo approccio al mestiere? Ti ha aiutato?

Sì, è stata una crescita in salita, dopo i WorldSkills ti si apre il mondo in tante cose, piazzarsi ad un concorso internazionale fa curriculum. Conosci gente, ti fai contatti, anche con gli sponsor che aiutano il concorso… Che comunque, devo dire, proporrei a chiunque, soprattutto perché l’organizzazione è fantastica, rinnovo sempre i complimenti… [Grazie, Matteo! Ndr]È un’occasione!

Non so se tu sia scaramantico, ma facciamo finta che torni da Bolzano con una medaglia, possibilmente di un colore molto brillante. A chi la dedichi?

La dedicherei a mia mamma, lei mi ha cresciuto da sola, mio padre non lo vedo molto spesso. Lui era piuttosto scettico sulla mia carriera da cuoco, ma io voglio dimostrare ce la posso fare anch’io. Già mostrargli l’articolo su La Stampa dove si raccontava il mio piazzamento ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 è stata per me una soddisfazione. Poi sicuramente, subito dopo, al mio professore!

Intervista a Chiara Bruno Mattiet

CHIARA BRUNO MATTIET ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 e sarà fra i competitor agli EuroSkills 2016 che si terranno dall’1 al 3 dicembre a Göteborg, Svezia, per il mestiere di cuoco. Le abbiamo fatto qualche domanda per sapere come si sta preparando alla competizione, ma anche per chiederle che cosa l’ha fatta innamorare di questa professione, da sempre eccellenza italiana e piemontese.

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Ciao Chiara, come stai? Come stai passando queste settimane e come procede la preparazione?

Bene, grazie! Ho terminato la 4° superiore [Chiara frequenta il Centro InterAziendale Canavesano C.IA.C. “F. Prat” di Ivrea (TO), ndr] e adesso lavoro in una piccola trattoria vicino a casa. Per prepararmi per le competizioni sono in contatto con uno chef stellato di San Maurizio Canavese, Igor Macchia. Gli ho chiesto aiuto perché abbiamo già lavorato assieme e lui è stato molto disponibile!

Ti senti al passo con gli altri competitor?

Sì, seguo gli altri, ci sentiamo ogni tanto anche per telefono… Come #TeamItaly siamo affiatati!

Che cosa ti elettrizza di più, se pensi che tra pochi mesi sarai agli EuroSkills 2016 assieme a ragazzi e ragazze da tutta Europa?

È un’occasione unica e sono molto emozionata, forse mi preoccupa un po’ il fatto della lingua straniera, ma il corso di inglese procede bene [Competitor ed Expert stanno frequentando un corso di lingua finanziato da WorldSkills Piemonte, ndr]!

Gli EuroSkills quest’anno si svolgeranno a Göteborg. Stai già studiando un po’ di svedese? 

Ah! Ah! [Ride] No, solo inglese per adesso!

Se dovessi pensare a qualcuno che ti ha spronato, chi ti verrebbe in mente?

Una cosa che mi ha colpito molto è il fatto che a scuola due miei compagni mi abbiano sempre incoraggiato tantissimo, ma soprattutto una mia vicina di casa, quando ero un po’ in crisi e quasi volevo mollare prima della gara, mi ha semplicemente detto “Vai! E vada come vada!” e queste parole mi hanno davvero calmata.

Parliamo un po’ della tua scelta di fare della cucina la tua professione. Quando è stato il momento in cui hai pensato “Questo è il mestiere che voglio fare”?

Devo dire che sono stata fortunata nello scegliere la scuola. Mi piaceva cucinare, ma non pensavo che mi avrebbe appassionato così tanto! Quando ho iniziato facevamo ore ed ore di pratica, provando a fare un po’ di tutto… La cosa che mi piace di più, dell’essere cuoco, è che si può sperimentare molto. Lo faccio anche a casa! È bello abbinare i gusti, decorare i piatti, sperimentare le varie consistenze…

Il tuo piatto forte?

I risotti! E poi mi piace provare ad accostare magari una crema ed un elemento croccante.

Tu conosci già le competizioni WorldSkills. Hai un rituale scaramantico pre-gara?

Non esattamente, però mi ripasso velocemente i procedimenti dei piatti!

Secondo te è cambiato qualcosa, da quando hai partecipato ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte? Mi riferisco soprattutto al tuo approccio al mestiere, ma non solo…

Beh dei cambiamenti ci sono stati, perché per esempio i miei compagni a scuola mi chiedono molti più consigli… E con i miei vicini di casa! Tempo fa magari preparavo per loro qualche piatto, ma così per sfizio, adesso mi dicono spesso “Questo lo prepari poi in Svezia!”. Fanno già il tifo!

Mancano ancora mesi, ma è lecito sognare: se tornassi dalla Svezia con una medaglia al collo, a chi la dedicheresti?

La vorrei dedicare alla mia vicina di casa, di cui ti parlavo prima. Una persona a me molto cara che purtroppo è mancata pochi mesi fa. È proprio lei che mi ha incoraggiato e convinto a mettermi in gioco, spero davvero di far bene anche per lei!

E noi siamo sicuri che andrai alla grande… In bocca al lupo, Chiara!